ULTERIORE RITARDO LIBERALIZZAZIONE MERCATO ELETTRICO? AIGET “FINE MERCATO VINCOLATO E’ GRANDE OPPORTUNITA’, NON MINACCIA”
Data: 22 settembre 2023
COMUNICATO STAMPA
ULTERIORE RITARDO LIBERALIZZAZIONE MERCATO ELETTRICO? AIGET “FINE MERCATO VINCOLATO E’ GRANDE OPPORTUNITA’, NON MINACCIA”
Già nel 2017, a pochi mesi dall’originaria approvazione della relativa legge concorrenza, si era deciso di rinviare il superamento della Maggior Tutela perché i consumatori non sarebbero stati ancora pronti ed avrebbero dovuto esser resi consapevoli del processo di transizione al libero mercato. Oggi l’elenco venditori c’è, il portale dei consumi anche, così come c’è ancora il tempo per una campagna informativa, dato che secondo i tempi già deliberati dall’Autorità i clienti domestici entrerebbero in fornitura con i nuovi operatori dal 1° aprile 2024.
Il mercato è già pronto: si sono già svolte due aste, una nel 2021 per le piccole imprese (in piena crisi energetica), ed una nel 2022 per i clienti micro business (con prezzi di mercato ben superiori a quelli attuali). In entrambe le occasioni sono stati scelti i fornitori che svolgeranno un Servizio a Tutele Graduali (non si tratterebbe dunque comunque di un approdo diretto al mercato libero, aspetto questo purtroppo mai sottolineato a dovere), una sorta di Maggior Tutela 2.0, con la differenza che i fornitori non sono più monopolisti (società collegate al distributore), ma selezionati con un’asta al ribasso. In altre parole, l’operatore che ha offerto il prezzo più basso si è aggiudicato la fornitura. In entrambi i casi l’esito è stato per i clienti finali una bolletta inferiore a quella di Maggior Tutela, come certificato anche dall’Autorità per l’energia nel suo recente Rapporto ARERA 75/2023/I/EEL.
Non comprendiamo quindi le ragioni della prospettata volontà di prorogare ulteriormente il medesimo meccanismo di asta per i clienti domestici, essendo il completamento della liberalizzazione innanzitutto un’occasione per far risparmiare le famiglie. In ottemperanza alla normativa vigente gli operatori hanno inoltre già messo in campo investimenti importanti in persone e sistemi informatici (e hanno annunciato agli interlocutori del sistema bancario piani industriali) che l’eventuale proroga metterebbe inevitabilmente a repentaglio, creando l’ennesima fibrillazione nel settore a ridosso di una scadenza già fissata.
Peraltro, dato che la volatilità dei prezzi è causata da variabili esogene al sistema italiano, il conflitto russo-ucraino in primis, mantenere la Maggior Tutela non garantirà alcun ribasso (come peraltro abbiamo già potuto ben sperimentare nel 2021 e nel 2022), poiché il prezzo che si forma al mercato all’ingrosso impatta sia sugli operatori del mercato libero che sugli esercenti la Maggior Tutela. In realtà in quel periodo proprio il mercato libero ha permesso a molti consumatori di proteggersi efficacemente dal rialzo dei prezzi, ad esempio per chi aveva contratti a prezzo fisso.
Prorogare per l’ennesima volta il regime di Maggior Tutela equivarrebbe tra l’altro a favorire il rafforzamento delle posizioni dominanti oggi purtroppo ancora esistenti, e conseguentemente di un livello di concentrazione del mercato che la stessa Autorità definisce critico nel mercato finale dell’energia (come riportato anche nel Rapporto di ARERA del 25 luglio 2023 343/2023/I/com sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas, dove si legge che “il vantaggio competitivo dell’acquisire clienti sul libero in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela non è sconfitto”). Il regolare svolgimento delle aste per l’assegnazione del Servizio a Tutele Graduali per i clienti domestici, oltre a prezzi più bassi, garantirebbe pertanto ai consumatori anche i benefici derivanti da un mercato sempre più concorrenziale e competitivo.
La liberalizzazione del mercato elettrico non è quindi una minaccia per i cittadini. Al contrario, può ben essere una parte importante della loro difesa. Auspichiamo dunque che il Governo proceda in piena continuità con il Decreto Ministeriale già emanato a maggio scorso, evitando tra l’altro anche di mettere in discussione il raggiungimento degli obiettivi del PNRR (dato che tra le riforme previste dal nostro Piano di ripresa e resilienza vi è proprio il superamento della Maggior Tutela entro il 2023).
Milano, 22 settembre 2023