Comunicato Stampa - Comunicato AIGET a valle della riunione tecnica al Ministero dello Sviluppo Economico sul canone in bolletta svoltasi il 1/3/2016

Data: 02 marzo 2016

COMUNICATO STAMPA


 
Comunicato AIGET a valle della riunione tecnica al Ministero dello Sviluppo Economico sul canone in bolletta svoltasi il 1/3/2016

Il 1 marzo 2016 si sono incontrati presso il Ministero dello Sviluppo Economico rappresentanti dell’ufficio legislativo del Ministero stesso, delle associazioni degli operatori energetici, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Autorità per l’Energia, di Acquirente Unico e del GSE.

 

L’obiettivo era un esame di una prima bozza di decreto attuativo delle norme sul canone in bolletta previste nella legge di Stabilità.

 

Pur nell’ambito di un’iniziativa secondo noi gravemente lesiva degli interessi dei venditori di energia, che patiranno costi ingenti di adeguamento dei sistemi amministrativi e costi variabili per la gestione delle nuove attività, abbiamo apprezzato la disponibilità del Ministero di arrivare a un’attuazione della Legge che minimizzi questi costi e i rischi di problemi operativi, che avranno ricadute su tutti i soggetti coinvolti.

 

Da parte di AIGET (ci pare condivise con le altre associazioni degli operatori dell’energia) sono arrivate richieste di correzione della bozza di decreto volte a garantire agli operatori, in particolare:

 

- tempi di approntamento di tutti i dettagli normativi e tecnici compatibili con il rispetto della deadline di luglio prevista nella legge di Stabilità o, in mancanza, il rinvio di quest’ultima;
- un’unica interfaccia della gestione dei flussi informativi (il Sistema Informativo Integrato di AU), unica fonte, per gli operatori energetici, riguardo a quali clienti debbano o non debbano ricevere il canone in fattura;
- l’assenza di ingerenze sui tempi di fatturazione del canone (per salvaguardare almeno la sinergia con la fatturazione energetica e salvaguardare il diritto dei venditori di operare questa leva commerciale);
- la garanzia che il canone sia fatturato con tempi compatibili ad avere certezza che il cliente sia ancora in fornitura (per evitare rischi di doppie fatturazioni in caso di cambio di fornitore);
- la gestione di eventuali istanze di rimborso a cura dell’Agenzia delle Entrate;
- l’approntamento rapido, e con modalità anche elettroniche, del meccanismo di autocertificazione di mancato possesso della tivù da parte dell’Agenzia (senza interazioni con i fornitori di energia).

 

Resta l’incomprensibile diniego da parte del legislatore di remunerare i venditori per i costi (diretti e indiretti) che patiranno con quest’operazione. Perché mai la Rai, che resterà in buona parte sollevata dal suo compito di esigere il proprio canone (compito che secondo le stesse attese del Governo noi fornitori svolgeremo meglio di quanto la stessa Rai abbia fatto finora) non dovrebbe rinunciare a un po’ dei propri introiti, avendo esternalizzato un lavoro così oneroso, per remunerare il nostro?

 


Milano, 2 marzo 2016