Comunicato Stampa - Allarme degli operatori energetici europei per l’implementazione MiFID II

Data: 15 ottobre 2015

 COMUNICATO STAMPA

Allarme degli operatori energetici europei per l’implementazione MiFID II



AIGET, insieme a numerose altre associazioni di categoria europee (Bdew, BDI, BGA, Deutsches Aktieninstitut, EFET, Energy UK, Eurelectric, Eurogas, IETA, Oesterreichs Energie, Unesa, VCI, VDM, VIK, VKU, WGM e WVM), ha indirizzato una nota formale a Commissione, Parlamento e Consiglio UE, nonché ai governi degli Stati membri, per esprimere perplessità sulla proposta finale di standard tecnici e implementativi della Direttiva MiFID II, così come pubblicata dalla European Securities and Markets Authority (ESMA) lo scorso 28 settembre. Tale proposta è infatti considerata inappropriata e pericolosa per uno sviluppo efficiente e concorrenziale dei mercati energetici europei.

Come già avvertito in occasione delle precedenti fasi consultive, e in linea con quanto sostenuto anche da parte del Council of European Energy Regulators (CEER), la segnalazione si focalizza in particolare sui criteri proposti per stabilire quando l´attività di trading di commodity potrà considerarsi ancillare all’attività di un´azienda. I criteri proposti rischiano di non tener adeguatamente conto della natura principale non finanziaria delle società energetiche e di assoggettare alla MiFID II anche aziende già oggi efficacemente regolate dalle Autorità dell’Energia.


In particolare la lettera auspica che:
- quando un operatore non finanziario chiederà l´esenzione dall’applicazione delle regole della MiFID II sia adeguatamente tenuta in considerazione la sua principale attività industriale e commerciale;
- la valutazione dell´eventuale esenzione dovrebbe basarsi su di un periodo di tre anni a partire dal 2016 (e non essere retroattiva), anche per consentire agli operatori di pianificare e gestire le loro attività in modo efficiente;
- i permessi di emissione scambiati per ottemperare a quanto richiesto dagli obblighi ETS non dovrebbero rientrare nei calcoli delle soglie di esenzione per attività ancillari oppure, in caso di inclusione, la soglia dimensionale del mercato dovrebbe restare al 20%.

AIGET e tutte le altre associazioni europee firmatarie della segnalazione credono fermamente che senza queste modifiche la proposta di ESMA metterebbe seriamente a rischio liquidità, crescita e competitività dei mercati energetici europei e incentiverebbe la delocalizzazione fuori dell’Unione Europea di porzioni significative dell’attività e della liquidità dei nostri mercati.


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Milano, 15 ottobre 2015