Comunicato Stampa - AIGET: subito una roadmap precisa dei tempi e delle modalità per la riforma della tutela
Data: 11 dicembre 2019
COMUNICATO STAMPA
AIGET: subito una roadmap precisa dei tempi e delle modalità per la riforma della tutela
Nel corso delle scorse settimane ci siamo detti disponibili - nonostante tutto e con grande rammarico - ad accogliere una proroga “tecnica” utile a definire fin da subito una roadmap precisa dei tempi e delle modalità per la riforma dei servizi di tutela, anche al fine di evitare evoluzioni “traumatiche” e al tempo stesso non disattendere le necessità di sviluppo e di investimento nel settore dell’energia. Ad oggi purtroppo sembrerebbe però che si stia procedendo in una direzione del tutto opposta.
Infatti, stando a quanto riferito dalla stampa di settore, sembrerebbe di prossima presentazione un emendamento last-minute al DdL Bilancio che potrebbe prorogare la data prevista per la completa liberalizzazione del mercato, con un salto abnorme dal 2020 fino addirittura al 2025 (!).
Secondo il presidente di AIGET, Massimo Bello, “se ciò dovesse essere confermato, si tratterebbe di un’ulteriore e pesante sconfitta per l’intero mercato energetico nazionale, che si ritroverebbe a subire un ulteriore rallentamento sulla strada della piena liberalizzazione, già sdoganata da molti paesi in Europa (e da più di 20 anni in alcuni casi). E’ probabilmente anche un discorso di approccio e di mentalità del nostro paese, spesso restio ad incentivare un pieno e libero mercato, ma proprio adesso che sembrava esser stata posta, anche grazie all’apprezzabile iniziativa dell’Autorità, con un processo chiaro come quello definito nel Documento di Consultazione 397/19, una pietra fondamentale per l’evoluzione dei mercati retail e il rilancio di un settore ormai demoralizzato, il Governo sembrerebbe fare nuovamente un passo indietro”.
Siamo ben coscienti che sul piano della normativa europea gli stati membri hanno la possibilità di ricorrere, per finalità di interesse economico generale, alle tutele di prezzo fino al 2025, per determinate tipologie di clienti e comunque secondo modalità che assicurino la contendibilità del servizio offerto, anche al fine ultimo di assicurare un’effettiva concorrenza tra i fornitori. Di conseguenza non è giustificabile il mantenimento di un servizio non contendibile (come appunto la maggior tutela elettrica). Peraltro, e sempre sul piano della consapevolezza del consumatore, la maggior tutela non stimola tra l’altro nemmeno la possibilità di offrire ai clienti servizi innovativi (si pensi alla domotica, al blockchain…) che il Governo a parole sarebbe impegno ad incentivare.
Ci auguriamo dunque che tali indiscrezioni non siano confermate e che ci si ravveda in un momento storico in cui è necessario dare certezze e stimolare il più possibile nel paese nuovi investimenti da parte dei soggetti privati.
Milano, 11 dicembre 2019