Comunicato stampa - AIGET alla Camera: promosso in pieno il ddl concorrenza del Governo
Data: 19 giugno 2015
COMUNICATO STAMPA
AIGET alla Camera: promosso in pieno il ddl concorrenza del Governo
AIGET alla Camera: promosso in pieno il ddl concorrenza del Governo
L’energia non è un servizio più complesso o meno regolato di altri (per esempio i servizi bancari, le telecomunicazioni), né più irrinunciabile. Pensiamo al cibo: è il bene irrinunciabile per eccellenza, eppure nessuno prevede che chi non abbia voglia di scegliere il supermercato si veda far la spesa da un fornitore istituzionale e a prezzo calmierato. Invece la fornitura di “tutela” nell’energia fa proprio questo: garantisce i clienti inerti, non quelli bisognosi, e lo fa danneggiando il mercato.
Questo il paragone con cui Michele Governatori, presidente di AIGET, l’associazione di 50 operatori (in crescita) del mercato dell’energia in Italia, ha difeso su tutta la linea oggi presso le Commissioni Finanza e Attività Produttive della Camera dei Deputati l’impostazione sull’energia del ddl “concorrenza”, che se non modificato in Parlamento vedrà la fine nel 2018 della cosiddetta maggior tutela nelle forniture di energia.
Una cosiddetta tutela che non fa bene al mercato perché la sua tariffa non copre i costi necessari ad acquisire attivamente il cliente da parte degli operatori non integrati con il fornitore storico che serve (nell’elettricità senza alcuna contendibilità) questo mercato, né copre i costi per assicurare il cliente da fluttuazioni di prezzo rispetto a un valore predeterminato, servizio che invece qualunque offerta a prezzo fisso sul mercato libero include.
Il risultato è una concorrenza sleale, che svantaggia il mercato e avvantaggia i venditori integrati con i distributori. L’effetto della tutela, quindi, secondo AIGET è negativo per la generalità dei clienti. A maggior ragione perché si tratta di un’impostazione per evitare extra costi ai consumatori inerti, che pure si prendono il lusso di non scegliere e che normalmente in qualunque mercato nessuno si sogna di tutelare.
Per AIGET, quindi, occorre gradualmente da subito superare le distorsioni della tutela, e cancellarla nei tempi del ddl e anzi ancor prima per i consumatori business. E nel frattempo informare efficacemente i clienti.
Per quelli che malgrado tutto finita la tutela resteranno inerti ha senso immaginare una fornitura (senza logo nell´elettricità) con un prezzo basato su indicatori di mercato, ma gravato da una componente “di solidarietà” utile da un lato a risvegliare i clienti (se vogliono) dalla loro passività, dall’altro a finanziare il bonus sociale per chi si trova in condizioni reali di difficoltà. (Questa sì, invece, una tutela doverosa).
Il mercato nell’energia – anche se incompleto nel suo disegno – ha dato grandi risultati: più qualità del servizio, arricchimento dell’offerta, margini al lumicino su tutta la filiera competitiva, prezzi all’ingrosso in discesa e addirittura crollati se confrontati a quello del petrolio (benchmark storico del costo dell’energia). Se invece prezzi al dettaglio non sono complessivamente scesi è solo per la crescente parafiscalizzazione della bolletta e per le distorsioni ancora esistenti nel disegno di mercato al dettaglio.
Ma i passi previsti del ddl concorrenza, soprattutto la fine della tutela e la vera separazione tra distributori monopolisti e venditori sul mercato, sono proprio la direzione giusta per superare queste distorsioni e ottenere dalla concorrenza ancora di più.
Le slide presentate da AIGET alla Camera dei Deputati sono consultabili qui.
Milano, 19 giugno 2015
Questo il paragone con cui Michele Governatori, presidente di AIGET, l’associazione di 50 operatori (in crescita) del mercato dell’energia in Italia, ha difeso su tutta la linea oggi presso le Commissioni Finanza e Attività Produttive della Camera dei Deputati l’impostazione sull’energia del ddl “concorrenza”, che se non modificato in Parlamento vedrà la fine nel 2018 della cosiddetta maggior tutela nelle forniture di energia.
Una cosiddetta tutela che non fa bene al mercato perché la sua tariffa non copre i costi necessari ad acquisire attivamente il cliente da parte degli operatori non integrati con il fornitore storico che serve (nell’elettricità senza alcuna contendibilità) questo mercato, né copre i costi per assicurare il cliente da fluttuazioni di prezzo rispetto a un valore predeterminato, servizio che invece qualunque offerta a prezzo fisso sul mercato libero include.
Il risultato è una concorrenza sleale, che svantaggia il mercato e avvantaggia i venditori integrati con i distributori. L’effetto della tutela, quindi, secondo AIGET è negativo per la generalità dei clienti. A maggior ragione perché si tratta di un’impostazione per evitare extra costi ai consumatori inerti, che pure si prendono il lusso di non scegliere e che normalmente in qualunque mercato nessuno si sogna di tutelare.
Per AIGET, quindi, occorre gradualmente da subito superare le distorsioni della tutela, e cancellarla nei tempi del ddl e anzi ancor prima per i consumatori business. E nel frattempo informare efficacemente i clienti.
Per quelli che malgrado tutto finita la tutela resteranno inerti ha senso immaginare una fornitura (senza logo nell´elettricità) con un prezzo basato su indicatori di mercato, ma gravato da una componente “di solidarietà” utile da un lato a risvegliare i clienti (se vogliono) dalla loro passività, dall’altro a finanziare il bonus sociale per chi si trova in condizioni reali di difficoltà. (Questa sì, invece, una tutela doverosa).
Il mercato nell’energia – anche se incompleto nel suo disegno – ha dato grandi risultati: più qualità del servizio, arricchimento dell’offerta, margini al lumicino su tutta la filiera competitiva, prezzi all’ingrosso in discesa e addirittura crollati se confrontati a quello del petrolio (benchmark storico del costo dell’energia). Se invece prezzi al dettaglio non sono complessivamente scesi è solo per la crescente parafiscalizzazione della bolletta e per le distorsioni ancora esistenti nel disegno di mercato al dettaglio.
Ma i passi previsti del ddl concorrenza, soprattutto la fine della tutela e la vera separazione tra distributori monopolisti e venditori sul mercato, sono proprio la direzione giusta per superare queste distorsioni e ottenere dalla concorrenza ancora di più.
Le slide presentate da AIGET alla Camera dei Deputati sono consultabili qui.
Milano, 19 giugno 2015