Comunicato Stampa - AIGET: sugli oneri non riscossi interventi ARERA da tempo attesi e necessari, ora però bisogna sbloccare subito gli strumenti veramente efficaci contro i furbetti
Date: 20 February 2018
AIGET: sugli oneri non riscossi interventi ARERA da tempo attesi e necessari, ora però bisogna sbloccare subito gli strumenti veramente efficaci contro i furbetti
Riteniamo opportuno intervenire nel vivace dibattito che si è sviluppato in questi giorni sui recenti provvedimenti ARERA (Delibera 50/2018 e Documento di Consultazione 52/2018, che prevedono rispettivamente per i distributori e per i venditori di elettricità l'istituzione di meccanismi di reintegro degli oneri di sistema non incassati dai clienti finali e altrimenti non recuperabili). Vorremmo infatti evidenziare come l'intervento dell'Autorità nient'altro faccia se non dare finalmente attuazione a quanto disposto da una serie di sentenze con le quali TAR e Consiglio di Stato hanno ripetutamente confermato che non è corretto imporre ai venditori di sopportare l'intero rischio finanziario derivante dal mancato incasso degli oneri generali di sistema a causa della morosità dei clienti finali.
Dobbiamo infatti ricordare come oggi i venditori, su queste componenti della bolletta per loro del tutto passanti, svolgano un prezioso ruolo di servizio nei confronti del buon funzionamento dell'intero sistema. Ciò mettendosi a disposizione per consentirne l'incasso e anticipandone il versamento alle imprese di distribuzione, e conseguentemente poi ai soggetti come Cassa Conguaglio e GSE, che distribuiscono il gettito così raccolto ai destinatari degli incentivi con esso finanziati (per la maggior parte si tratta di incentivi ai proprietari di impianti a fonti rinnovabili).
Dato il quadro attuale, il meccanismo proposto da ARERA nell'ambito del DCO 52/18:
1) Rappresenterebbe una soluzione comunque più che tutelante per la tenuta economica del sistema di incentivi finanziati dagli oneri di sistema, dal momento che manterrebbe comunque in capo alle società di vendita persino l'attuale obbligo di esborso anticipato di tutto l'ammontare relativo agli oneri di sistema;
2) Minimizzerebbe la quota di oneri non incassati da recuperarsi mediante socializzazione, prevedendo tra l'altro anche l'imposizione di condizioni assai stringenti per la partecipazione al meccanismo di reintegro, mantenendo così in capo alle società di vendita un ulteriore forte incentivo alla messa in atto di azioni efficienti di recupero del credito.
Occorre quindi evitare polemiche sterili e agire semmai sin da subito sulla radice del problema, riducendo ancora l'entità degli oneri non recuperati. A tal fine è necessario che siano finalmente sbloccati ulteriori strumenti che consentano alle società di vendita di gestire in maniera più efficace e tempestiva il fenomeno della morosità cosiddetta "colpevole", senza il quale non si renderebbe necessaria alcuna socializzazione. Qualcosa è già stato fatto, ma occorre intervenire ulteriormente attraverso strumenti in grado di arginare in modo finalmente efficace il deleterio fenomeno del cosiddetto "turismo energetico" quali, ad esempio, la subordinazione dello switching al saldo delle morosità pregresse. Noi lo chiediamo da tempo, naturalmente in associazione ad un rafforzamento e ad una semplificazione degli attuali strumenti a supporto delle situazioni di disagio (così come peraltro previsto dalla recente Legge per la Concorrenza del Mercato 2017).
Milano, 20 febbraio 2018